Uil Scuola: la parola d’ordine è semplificare

“Semplificare e sburocratizzare dovrebbero essere le parole d’ordine, ma con questa Legge di Bilancio si fa cassa dai risparmi ottenuti e  non si è messo mano a risolvere le criticità che affliggono l’autonomia scolastica”.

Queste le parole di Rosa Cirillo dopo la riunione tra i dirigenti scolastici e il ministro Valditara.

Lo scenario proposto dalla Legge di Bilancio approvata in Consiglio dei ministri il 21 novembre prevede un taglio tra le settecento e le mille scuole in un triennio.

“Le Regioni sulla base dei parametri individuati da decreto provvedono autonomamente (…) ferma restando la necessità di salvaguardare le specificità derivanti dalle istituzioni presenti nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da minoranze linguistiche…”.

E questo significa che molte Regioni, che registrano casi di dispersione scolastica con conseguente abbandono della scuola, vedrebbero chiuse molte scuole.

Inoltre anche senza questo ulteriore taglio è bene ricordare che nelle scuole già si registra un affollamento nelle classi con più di 18 alunni.  

La Legge di Bilancio recita 

“prevedendo forme di compensazioni interregionale”

La Costituzione prevede l’eliminazione delle disuguaglianze di ogni tipo che si stanno però accentuando.

L’anno scorso siamo arrivati con fatica alla conversione in legge del DL 36/22 che stabilisce di considerare anche le scuole normo-dimensionate in deroga per legge di bilancio, nel calcolo del 60% dei posti disponibili per la mobilità interregionale dei dirigenti scolastici.

Oggi, di fatto, si cancellano circa mille autonomie, soprattutto per i molti dirigenti scolastici in servizio fuori sede che non potranno più sperare di rientrare nella propria regione.

Alla politica chiediamo un cambio di passo anche nella gestione della sicurezza degli edifici scolastici.

Per  Uil Scuola l’apertura del tavolo contrattuale è urgente e siamo in ritardo rispetto all’evoluzione del rapporto di lavoro con una evidente inadeguatezza retributiva.

Parliamo poi dell’annosa questione causata dall’insufficienza del  Fondo Unico Nazionale ( Fun) che non si è ancora risolta. Il blocco di 5 anni, con il taglio di 25 milioni subito dal Fun nel 2017: in alcuni casi si è evitata la restituzione di parte degli stipendi già percepiti dai dirigenti e sono tuttora in corso le contrattazioni per un difficile riallineamento.

Uil Scuola  ha chiesto al ministro Valditara  la disponibilità ad una presa in carico delle questioni rappresentate.

Il comunicato di Giuseppe D’Aprile e la nota di Rosa Cirillo sono disponibili on line sul sito Uil Scuola Rua: