Uil Scuola torna a parlare dei trasferimenti degli insegnanti e del contratto, argomento già trattato sul nostro sito. Per il sindacato si tratta di un non contratto, un pasticcio che anziché garantire trasparenza e diritti crea situazioni soggettive che poco hanno in comune con un contratto collettivo.
Uil Scuola non accetta “contratti ad personam”. E ribadisce le regole che devono essere ben chiare sul tavolo della contrattazione.
Che deve essere: chiara e trasparente, registrare il massimo della convergenza sindacale e agire su un piano di sostanziale parità con regole e strumenti che ne consentano di trovare l’equilibrio tra diritti e doveri.
“Ma nessuno di questi elementi – sottolinea Uil Scuola – è rilevabile in questo non-contratto. Quello presentato è piuttosto un provvedimento, meglio, un atto autoritativo di natura ammnistrativa con un’interpretazione intrecciata di leggi farraginose, di difficile applicazione”.
Insomma ci sono tutte le ragioni principali per rifiutare la firma ad un non-contratto, come lo definisce il Sindacato che è pronto ad intraprendere anche un contenzioso (politico e giurisdizionale) qualora ve ne fosse bisogno.
In ogni caso va difesa l’azione sindacale generale per tutelare gli 800 mila docenti discriminanti da blocchi triennali a ripetizione. Discriminazione che coinvolge persino i Dsga, una minoranza e proprio per questo ancora più inaccettabile per un contratto collettivo.
Uno dei dogmi di un sindacato è proprio quello di non abbandonare mai il tavolo della contrattazione. E inoltre l’altra regola fondamentale è quella di non firmare mai un contratto che risulti peggiore del precedente.
” E noi come Uil Scuola abbiamo seguito entrambe le regole “.