Settecento scuole italiane rischiano l’imminente ridimensionamento perché il numero minimo di alunni passerà dagli attuali seicento a novecento. Un taglio di ben settecento dirigenti scolastici e settecento Direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga).
“Ancora una volta la scuola italiana verrà usata per fare cassa”.
La denuncia arriva dal segretario generale Federazione Uil Scuola Rua Abele Parente all’indomani di quanto previsto dalla Legge di Bilancio, approvata in Consiglio dei Ministri lo scorso 21 novembre.
«Le Regioni, sulla base dei parametri individuati dal decreto di cui al primo periodo provvedono autonomamente al dimensionamento della rete scolastica entro il 30 novembre di ogni anno, nei limiti del contingente annuale individuato dal medesimo decreto, ferma restando la necessità di salvaguardare le specificità di comuni montani, piccole isole e specificità linguistiche. Gli Uffici scolastici regionali, sentite le Regioni, provvedono, alla ripartizione del contingente dei dirigenti scolastici assegnato».
Questo significa che il dimensionamento scolastico, previsto in questa legge di bilancio, è affidato alle Regioni.
“Ma con quali criteri e soprattutto quali sono le scuole che in Lombardia rischiano il ridimensionamento?” Questi gli interrogativi sollevati da Parente, che aggiunge:
” “Al momento nessuna posizione ufficiale è stata ancor presa e per questo il 16 dicembre abbiamo indetto uno sciopero nazionale per il personale scolastico. Il Governo non può solo autopromuoversi per il 2023 adducendo meriti per una riduzione inferiore a quella realizzata in precedenza. Stiamo parlando della Scuola italiana. Invece di classi sovraffollate consideriamo il totale degli alunni e li vogliamo smembrare? Come se fosse un ufficio da spostare o ridimensionare perché poco efficiente. Francamente, non se ne capisce il senso”.
In base alle prime stime e se la norma non dovesse mutare, ci ritroveremmo di fronte a un possibile taglio di 700 istituti in un biennio. “La scuola viene proposta come un bilancio aziendale, in base a tabelle e numeri, tagliamo plessi e scuole. Inaccettabile”.
Alla scuola, in legge finanziaria, ci sono solo 150 milioni di euro che serviranno “per i miglioramenti economici del personale scolastico”. Ma nulla è stato deciso sul precariato che conta circa duecentomila supplenti.
” La scuola – sottolinea il segretario generale Uil Scuola Rua Lombardia Abele Parente – va tenuta fuori dai vincoli di bilancio. E’ questo il principio per sostenere un sistema di istruzione nazionale, moderno e di qualità. Inutile trincerarsi dietro all’analisi demografica, perché l’insieme degli studenti della scuola dell’obbligo non è solo un numero, corrisponde a giovani in realtà e condizioni molto diverse, a cui si può dare una risposta a partire proprio dalla dimensione delle classi: non più di una ventina di alunni per classe dovrebbe tornare ad essere lo standard per il nostro Paese”.
Si rischia invece di finire in un tracollo demografico impoverendo i territori. I settori della conoscenza sono dimenticati e penalizzati: la campagna elettorale aveva portato promesse di valorizzazione del personale scolastico e di tutto il personale delle università, degli enti di ricerca e dell’AFAM, promesse che non trovano riscontro.
” Noi – come Uil Scuola Lombardia – rivendichiamo, tra l’altro, investimenti nelle Scuole pubbliche e nella Formazione Professionale regionale (settore dove il CCNL è fermo al 2013). E rivendichiamo investimenti per correggere l’attuale manovra della legge di bilancio, una manovra che aumenta l’importo dei voucher invece di stabilizzare i contratti precari, che aumenta la soglia per la flat tax fino a 85.000 euro per gli autonomi invece di intervenire su salari e tutele. E’ una manovra che taglia il reddito di cittadinanza invece di investire in buona occupazione, che promuove un ennesimo condono invece di combattere l’evasione”.
Per queste ragioni Uil Scuola Rua Lombardia insieme con Flc Cgil Lombardia saranno in piazza venerdì 16 dicembre al fianco di tutto il personale scolastico.
Lo sciopero ci vedrà manifestare a Cremona con un Presidio davanti alla Prefettura – Corso Vittorio Emanuele 17 – con concentramento dalle ore 10,00.