Le scuole stanno facendo girare la circolare sul sostegno, che prevede l’obbligo delle 25 ore per tutti gli insegnanti che abbiano almeno un disabile in classe. Dopo la sentenza del Tar, il ministero ha di fatto prorogato la scadenza dei corsi, posticipando la data conclusiva da novembre al 30 marzo. Cosa che ha generato ancora più confusione tra docenti e dirigenti. Proviamo a fare chiarezza con il Segretario Nazionale Uil Scuola Paolo Pizzo, che spiega la posizione del Sindacato e a Uil Scuola Cremona parla anche di presidi sanitari nelle scuole e di mobilitazione, prevista a breve con Cgil, Cisl e Uil, sugli aumenti degli stipendi.
Dopo la proroga al 30 novembre sulla conclusione delle 25 ore di sostegno, nelle scuole si è generato il caos, con i docenti che sono sempre più confusi e preoccupati. Segretario, cosa sono esattamente le 25 ore sul sostegno e a chi si rivolgono?
Le 25 ore di formazione sul sostegno sono state inserite nella legge di Bilancio dello scorso anno e dovrebbero riguardare, obbligatoriamente, tutti i docenti su posto comune, che hanno in classe almeno un disabile. Con la sentenza del Tar sul nuovo Pei (Piano educativo individualizzato), che non ha a che vedere direttamente con il sostegno, ma che di fatto ha generato grande confusione nelle scuole, poiché alla sentenza è seguita la proroga del ministero sulla data di scadenza delle ore di sostegno, data che è stata appunto spostata a fine marzo.
Allora a che scopo una formazione così specifica sul sostegno, se essa è rivolta per obbligo a tutti i docenti? Ci aiuti a capire.
Il fine ultimo, in verità non si è compreso. Nella stessa legge di Bilancio è stato chiaramente scritto che c’è un taglio di fatto sull’organico, che dovrà andare a regime entro i prossimi 5 anni. Ovvero avremo 1800 posti in meno, che non sono proprio pochi. Noi non vorremmo che l’obbligo sulla formazione e sostegno nasconda, in realtà, il fatto che siano proprio i docenti curriculari a dover poi sopperire a questi tagli.
Quale è la posizione di Uil Scuola ?
A nostro avviso l’aspetto normativo non sta in piedi, perché nel Contratto Nazionale di Lavoro la formazione è ritenuta un diritto per gli insegnanti e non un obbligo. Per tutti i docenti sono previste, infatti, 40 ore di attività funzionali all’insegnamento nelle quali deve rientrare anche la formazione. E vorrei aggiungere che, per quanto riguarda la formazione obbligatoria sulla sicurezza, il Decreto 81 stabilisce che essa va svolta durante l’orario di servizio, e che numerose sentenze hanno disposto che qualora sia svolta al di fuori, va retribuita se sfora le 40 ore, che sono previste appunto nell’orario di servizio. Inoltre, proprio ieri, c’è stata una sentenza europea che ha stabilito che la formazione deve rientrare nelle ore di servizio. Nel nuovo contratto 16/18 essa è stata inserita come materia di contrattazione, pertanto nulla vieta di retribuire i docenti che partecipano a questi corsi, cosa che, tra parentesi, diventerebbe anche un incentivo per tutti loro.
Lei ha parlato di 40 ore di formazione, ma lo straordinario non è obbligatorio per il docente. Esaurite dunque quelle previste da contratto, ci si può rifiutare di partecipare ad altre ore ?
Sì, si può. E il docente non deve, per questo, presentare alcun atto di rimostranza scritto. Lo straordinario poi dovrebbe essere retribuito. Vede, quando c’è stato il contratto sulla Dad è stata stabilita un’ora di formazione obbligatoria a riguardo e, anche grazie alle nostre sollecitazioni, il ministero ha poi con una faq fatto rientrare quell’ora in più nelle 40 già previste. Ci chiediamo quindi perché questo non accade anche sul sostegno? A breve comunque faremo partire una mobilitazione, in accordo con le Segreterie di Cgil, Cisl e Uil, sugli aumenti degli stipendi.
A proposito di Dad e quarantene, ritiene sia corretto il numero di 3 positivi in una classe per metterla in isolamento?
Non ho le conoscenze scientifiche per stabilire se la Dad debba scattare al primo, secondo o terzo caso di Covid 19 anche se a naso, in una classe, specie di bambini non vaccinati, 3 casi potrebbero facilmente diventare 30. Ma anche per questo, siamo arrabbiati con il ministero perché nella stesura della bozza, di cui tanto si è parlato in questi giorni, non siamo stati affatto coinvolti.
Uil Scuola ha sempre richiesto un presidio sanitario per gestire negli Istituti l’emergenza Covid, per voi è ancora così?
Certamente. Ancora una volta, anche in relazione alla bozza appena citata, non è ammissibile che si faccia ricadere la gestione di una emergenza sanitaria di questa portata sulle scuole. Chiamate, di fatto, a sostituirsi alle Asl, in primis sulla questione del tracciamento.