Ricordate il vecchio e caro bidello a cui i genitori ci affidavano da bambini? Ci accoglieva con un sorriso, ci toglieva la cartella pesante dalle spalle e ci accompagnava in classe. E le carte che lasciavamo sotto il banco della merendina? Era sempre lui che provvedeva a toglierle e a farci trovare il giorno dopo la classe ordinata e pulita.
Oggi i bidelli di una volta sono diventati i collaboratori scolastici: preziosi per la scuola lo sono sempre stati ma, in epoca di Covid 19, viene chiesto loro davvero troppo. Ecco che la sanificazione per i bidelli può diventare un pericolo per loro stessi, per le loro famiglie e per la trasmissione del virus a scuola.
La Dichiarazione
“Al sindacato ci sono giunte tantissime segnalazioni del personale Ata riguardo la sanificazione e la detersione con prodotti nocivi in primis per la loro salute. I collaboratori scolastici non devono sanificare. Devono occuparsi delle pulizie ordinarie, come hanno sempre fatto”. A spiegarlo, con chiarezza, è il segretario territoriale Uil Scuola Cremona Oreste Pegno che continua: “Ai collaboratori scolastici compete, come previsto dal Contratto Nazionale di Lavoro, solo la pulizia dei locali, degli spazi comuni e degli arredi e non si fa alcun riferimento ad altri trattamenti se non la semplice pulizia con l’uso di prodotti detergenti e igienizzanti. La sanificazione invece spesso viene effettuata attraverso l’uso di macchinari e prodotti nocivi dannosi per la salute, pertanto va fatta da ditte specializzate”.
A rafforzamento di tale tesi è intervenuto il protocollo d’intesa per l’avvio dell’anno scolastico 2020/21 sottoscritto tra il MIUR e le organizzazioni sindacali in data 6 agosto 2020 che testualmente prevede: “L’igienizzazione dei luoghi e delle attrezzature attraverso l’utilizzo di semplice materiale detergente, con azione virucida”.
L’Istituto superiore di sanità precisa che “i vari prodotti per la disinfezione che possono vantare proprietà nei confronti dei microorganismi, sono diversi dai detergenti e dagli igienizzanti con i quali, pertanto, non vanno confusi”.
Le differenze
Vi riportiamo di seguito le differenze dei termini legati alla pulizia, provando a fare chiarezza, una volta per tutte, tra sanificazione, disinfezione, igienizzazione dell’ambiente, detersione, pulizia e sterilizzazione.
Sanificazione
Si tratta dell’insieme di operazioni e procedimenti di pulizia e disinfezione e comprende anche il mantenimento della buona qualità dell’aria, con il ricambio della stessa in tutti gli ambienti.
Disinfezione
Serve per abbattere la carica microbica degli ambienti, delle superfici e va effettuata utilizzando prodotti disinfettanti (biocidi o presidi medico chirurgici) autorizzati dal Ministero della Salute. Questi prodotti devono obbligatoriamente riportare in etichetta il numero di registrazione e di autorizzazione.
Igienizzazione dell’ambiente
Equivale alla detersione e ha lo scopo di rendere igienico, ovvero di pulire l’ambiente eliminando le sostanze nocive presenti. I prodotti senza l’indicazione dell’autorizzazione del ministero della Salute, che riportano in etichetta diciture contro germi e batteri non sono prodotti ad azione disinfettante dimostrata, ma sono semplici detergenti per l’ambiente, detti appunto igienizzanti.
Detersione
Serve ad allontanare lo sporco dei microrganismi in esso presenti, con conseguente riduzione della carica microbica. La detersione è un intervento obbligatorio prima della disinfezione e della sterilizzazione.
Pulizia
E’ la rimozione dello sporco con prodotti detergenti o igienizzanti per l’ambiente
Sterilizzazione
Si tratta del processo fisico o chimico che porta alla distruzione mirata di ogni forma microbica vivente, sia in forma vegetativa che in forma di spore.