Lo specifica molto bene Uil Scuola che ribadisce la sua posizione in merito alla decisione del Governo per il Green pass obbligatorio e quella per il ritiro della nota del Capo Dipartimento che non rispettava il contenuto dell’Intesa tra le OO.SS. Scuola e il Ministro Bianchi.
Nei comunicati sindacali si era ribadito di non confondere il personale scolastico con gli avventori dei ristoranti e si era chiesta una moratoria di 45 giorni per verificare altre possibili soluzioni per evitare il caos che l’obbligo del green pass avrebbe generato.
Si è definito tale obbligo “un ricatto ipocrita” per costringere i non vaccinati a vaccinarsi, lesivo della libertà individuale, perchè in caso contrario devono provvedere a loro spese, per poter lavorare, a pagarsi il tampone ogni 48 ore.
D’altro canto, è pur vero che alcuni lavoratori della scuola invece sono soddisfatti di questa presa di posizione forte da parte del Governo, ma molti altri si sono visti costretti o non si sono adeguati al vaccino “obbligatorio” e hanno trovato altre modalità – assenze varie giustificate – per non pagare il costo dei tamponi ed evitare di perdere il lavoro.
“Non vogliamo entrare nell’oscuro meandro delle motivazioni sanitarie, ma siamo un sindacato della scuola fatto di persone che ragionano e non accettano vessazioni e imposizioni senza il rispetto del diritto al lavoro, senza costi a proprio carico, che competerebbero al datore di lavoro. Alcuni nostri tesserati hanno deciso di strappare la tessera sindacale motivando di non sentirsi tutelati e supportati dal sindacato in qualità di rappresentante dei lavoratori, invece si sono visti calpestati i loro diritti”.
Inoltre e non ultimo punto per il Sindacato la scuola ha bisogno di risolvere problemi molto più gravi che pensare alla terza o alla quarta e dose di un vaccino non ancora giunto al termine della sperimentazione. Se il vaccino è sicuro ed è necessario per uscire dalla pandemia, si domanda Uil Scuola perchè il Governo non lo rende obbligatorio per tutta la popolazione?
E, nel frattempo i problemi nelle scuole restano sempre gli stessi, come le graduatorie provinciali peer le supplenze e ancora gli orari dimezzati o l’annoso problema del precariato.
Il Sindacato ricorda che ci sono scuole che non hanno un DSGA e l’amministrazione di ogni istituzione scolastica è carente per la mancanza di formazione del personale. Il reclutamento del personale amministrativo non risponde alle reali esigenze delle scuole che sono oberate di lavoro oltre alla mancanza di formazione adeguata.
E, infine, molte strutture scolastiche sono fatiscenti, non rispettose della sicurezza, e i Dirigenti scolastici sono inermi, lasciati da soli a rispondere di responsabilità che subiscono per mancanza di interventi strutturali radicali: si possono far salire 2 rampe di scale giornalmente ai bambini di 6 anni con uno zainetto che ha quasi il loro stesso peso?
La didattica integrata e avanzata che oggi serve per offrire le migliori occasioni di apprendimento spesso viene abbandonata perchè nel territorio non c’è la possibilità di avere una connessione sicura e all’avanguardia. E per la Uil c’è poca trasparenza anche per i fondi erogati alle scuole.
Da anni aspettiamo una sburocratizzazione che tarda ad arrivare, anzi, si aggiungono ulteriori complicazioni. Diamo la dignità che merita al personale della scuola e mettiamo in grado la comunità scolastica di poter rispondere seriamente ai bisogni educativi che servono per la ricaduta culturale sulla società e per la vera crescita del Paese”.