I primi effetti positivi della massiccia campagna vaccinale si cominciano a vedere anche in Italia, dove sono in calo i contagi sia tra gli operatori sanitari sia tra gli anziani, che sono stati tra i primi ad essere vaccinati. E diminuisce anche il tasso di mortalità tra coloro che hanno più di 80 anni.
I dati sono stati pubblicati il 30 aprile dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che conferma, con le dovute cautele, che i vaccini contro il coronavirus sono efficaci soprattutto per evitare le conseguenze più gravi del virus, ovvero i ricoveri nelle terapie intensive e la morte.
L’efficacia del vaccino di Pfizer-BioNTech, somministrato prevalentemente alle categorie di anziani e operatori sanitari, e che ora sarà somministrato anche agli under 60, è intorno al 52 per cento dopo la prima dose e arriva al 95 per cento dopo la somministrazione del richiamo; dopo due dosi, l’efficacia dei vaccini autorizzati in Europa è comunque del 100 per cento contro le forme gravi della malattia COVID-19.
Il rapporto dell’ISS indica anche che tra gli operatori sanitari la terza ondata dell’epidemia ha avuto un impatto contenuto rispetto al resto della popolazione.
Calati anche i ricoveri in rianimazione tra le persone con più di 80 anni, soprattutto a partire da metà marzo. Ma già dall’inizio di febbraio, il tasso di ricoveri in terapia intensiva tra i più anziani era stato più basso rispetto alle altre due fasce considerate, tra i 60 e i 70 e tra i 70 e i 79 anni.
L’Istituto Superiore di Sanità rileva anche che, grazie a questo andamento, nelle ultime settimane l’età mediana dei casi all’ingresso in terapia intensiva è calata fino a raggiungere i 67 anni. Una diminuzione, quella dell’età media, che il presidente dell’ISS Silvio Brusaferro ha ricondotto alle vaccinazioni sottolineando come “ la vaccinazione inizia a fare effetto tra i più anziani”.
Per quanto riguarda il dato sul calo della mortalità, soprattutto tra le persone più anziane, quest’ultimo è davvero confortante. Secondo i dati dell’ISS: in Italia il 41 per cento dei morti per COVID-19 è stato tra 80 e 90 anni, il 24,9 per cento tra 70 e 79 anni e il 19,7 per cento dei decessi è stato tra le persone con più di 90 anni.