L’importanza della vaccinazione: giù i contagi tra anziani e operatori sanitari

Aggiornamento:  Bianchi,  sì alla ripresa delle vaccinazioni per il personale scolastico

“Da oggi, in accordo con il commissario per l’emergenza Figliuolo, alla luce dell’andamento della campagna vaccinale, potrà essere ripresa la somministrazione dei vaccini per tutto il personale scolastico, per un avvio in sicurezza per tutti dell’anno scolastico, per tornare a una nuova normalità a partire dalla scuola”. E’ quanto ha dichiarato poche ore fa il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

I primi effetti positivi della massiccia campagna vaccinale si cominciano a vedere anche in Italia, dove sono in calo i contagi sia tra gli operatori sanitari sia tra gli anziani, che sono stati tra i primi ad essere vaccinati. E diminuisce anche il tasso di mortalità tra coloro che hanno più di 80 anni.
I dati sono stati pubblicati il 30 aprile dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che conferma, con le dovute cautele, che i vaccini contro il coronavirus sono efficaci soprattutto per evitare le conseguenze più gravi del virus, ovvero i ricoveri nelle terapie intensive e la morte.

L’efficacia del vaccino di Pfizer-BioNTech, somministrato prevalentemente alle categorie di anziani e operatori sanitari, e che ora sarà somministrato anche agli under 60,  è intorno al 52 per cento dopo la prima dose e arriva al 95 per cento dopo la somministrazione del richiamo; dopo due dosi, l’efficacia dei vaccini autorizzati in Europa è comunque del 100 per cento contro le forme gravi della malattia COVID-19.

Il rapporto dell’ISS indica anche che tra gli operatori sanitari la terza ondata dell’epidemia ha avuto un impatto contenuto rispetto al resto della popolazione.

Calati anche i ricoveri in rianimazione tra le persone con più di 80 anni, soprattutto a partire da metà marzo.  Ma già dall’inizio di febbraio, il tasso di ricoveri in terapia intensiva tra i più anziani era stato più basso rispetto alle altre due fasce considerate, tra i 60 e i 70 e tra i 70 e i 79 anni.

L’Istituto Superiore di Sanità rileva anche che, grazie a questo andamento, nelle ultime settimane l’età mediana dei casi all’ingresso in terapia intensiva è calata fino a raggiungere i 67 anni. Una diminuzione, quella dell’età media, che il presidente dell’ISS Silvio Brusaferro ha ricondotto alle vaccinazioni sottolineando come “ la vaccinazione inizia a fare effetto tra i più anziani”.

Per quanto riguarda il dato sul calo della mortalità, soprattutto tra le persone più anziane, quest’ultimo è davvero confortante. Secondo i dati dell’ISS:  in Italia il 41 per cento dei morti per COVID-19 è stato tra 80 e 90 anni, il 24,9 per cento tra 70 e 79 anni e il 19,7 per cento dei decessi è stato tra le persone con più di 90 anni.

“Questi risultati,  – ha spiegato Brusaferro – insieme all’andamento dell’incidenza e dei ricoveri descritti in precedenza, fanno supporre che nelle prossime settimane assisteremo a un calo più accentuato nelle fasce d’età target della vaccinazione”