I Sindacati della Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams, restano vigili nel seguire l’iter della Legge di Bilancio approvata dal Governo. Nella manovra sono previsti 210 milioni aggiuntivi, corrispondenti a un aumento medio mensile lordo di circa 12 euro, sul fondo per la valorizzazione dei docenti, per la precisione si parla di premiare “la dedizione all’insegnamento”.
Ma la domanda è – si chiedono i Segretari – il ministro dell’Istruzione farà valere le ragioni della scuola per ottenere gli aumenti a tre cifre annunciati in vista del rinnovo contrattuale?
” Inoltre – continuano dalle Segreterie – questa non precisata dedizione non si capisce bene da chi sarà valutata e va tenuto conto anche del fatto che, in piena emergenza sanitaria, la dedizione è stata ampiamente dimostrata sia dai docenti sia dagli Ata. La legge di Bilancio deve parlare di cifre e non di intenti, dal momento poi che il nostro ordinamento prevede che nell’Atto di indirizzo saranno contenute le indicazioni all’Aran per finalizzare le risorse negoziando con noi. Che non vogliamo che continui ancora la politica dei bonus”.
Queste le somme previste nel ddl bilancio 2022
- art. 182 (disposizioni in materia di salario accessorio)
le risorse destinate ai trattamenti accessori del personale della pubblica amministrazione, compresi quelli del personale scolastico, sono incrementate con criteri stabiliti dalla contrattazione collettiva nazionale di una misura percentuale dello 0,22% del monte salari del 2018 nei limiti di una spesa complessiva 200 mln (per l’intera pubblica amministrazione).
- art. 185 (ordinamento professionale)
le risorse per i rinnovi contrattuali sono integrate, a partire dal 2022, di 200 mln al fine di definire la revisione degli ordinamenti professionali del personale non dirigente di tutte le amministrazioni statali nei limiti di una spesa complessiva corrispondente allo 0,33% del monte salari del 2018.
- art. 186 (risorse per la formazione)
per la formazione del personale della pubblica amministrazione è costituito uno specifico fondo presso la presidenza del Consiglio dei Ministri con una dotazione iniziale di 50 mln.
Risorse che per i Segretari Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams “Non sono sufficienti a dare un segnale di attenzione al personale della scuola”. Per il quale resta aperta la questione retributiva, poiché gli insegnanti subiscono una distanza retributiva di oltre 300 euro dagli stipendi dei laureati della Pubblica Amministrazione e la forbice si allarga se si guarda agli stipendi dei colleghi europei.
“Una distanza che potrebbe essere colmata – spiegano i Sindacati – anche progressivamente ma a partire da questo contratto. Le poche risorse messe a disposizione da questa manovra finanziaria comporterebbero, di fatto, un aumento inferiore a 100 euro lordi, un aumento che per altro non è nemmeno previsto per tutti”.
Ma tanti restano i nodi da sciogliere, a partire dalla proroga dell’organico Covid per il personale Ata fino al superamento dei blocchi per la mobilità dei docenti e dei Dsga neo assunti, passando per le misure ad hoc richieste per il precariato.
” Il 23 novembre, al tavolo di conciliazione a cui il Governo è chiamato secondo le procedure previste dalla legge, attendiamo le risposte alle nostre domande, risposte che ancora non sono state date”.