Il Governo tace sull’Autonomia regionale

Nel discorso di fine anno il presidente Mattarella ha inteso ricondurre nell’alveo di una normalità costituzionale eventi – come la destra a Palazzo Chigi – che sono un tornante davvero stretto nella storia della Repubblica. Nella sua posizione un atto dovuto, che comunque non gli ha precluso passaggi politicamente significativi, alcuni anche per il Mezzogiorno. Particolarmente apprezzabile, ad esempio, la menzione del servizio sanitario nazionale, presidio insostituibile di unità del paese, che va rafforzato guardando ai bisogni della persona.

Si legge ancora nell’articolo

” Il 29 dicembre il ministro Calderoli annuncia trionfalmente di avere mantenuto la promessa di far pervenire a Palazzo Chigi entro la fine dell’anno il suo ddl di attuazione dell’art. 116.3 Cost., sull’Autonomia differenziata. Sta passando la legge di bilancio con i commi 791 e seguenti, sulla definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep)”.

Nell’ultima versione del ddl Calderoli non c’è alcuna vera novità. Si consegnano le intese interamente alla trattativa tra esecutivi, salvo parere non vincolante e sottoposto a un termine tassativo di trenta giorni della commissione bicamerale per le questioni regionali su uno schema di intesa preliminare.

Lo schema definitivo, sottoscritto dal presidente del Consiglio e dal presidente della Regione, viene poi allegato a un disegno di legge governativo “trasmesso alle Camere per l’approvazione, ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione” (art. 2, comma 8).

“Il ddl precisa (art. 3) che nelle materie Lep non si trasferiscono risorse umane, strumentali e finanziarie prima che i livelli siano stabiliti (art.4). Ma qui siamo al gioco delle tre carte. Perché il ddl non dice quali sono le materie o gli ambiti coperti da Lep, dove arrivi la copertura, quanto pesi sulla finanza pubblica, con quali tempi. Richiama gli art. 791-801 della legge di bilancio, che però a loro volta tacciono sul punto e solo definiscono un percorso tecnico-burocratico. Ne risultano in ogni caso emarginate le assemblee elettive”.

La sintesi è una sola: si vuole fare l’Autonomia differenziata senza alcuna previa discussione parlamentare di quanto e come le donne e gli uomini di questo Paese abbiano diritto di essere uguali, di quanto e come si può mantenere il paese unito.

“Mattarella ammonisce che dobbiamo imparare a leggere il presente con gli occhi di domani. Giustissimo. Il problema è averli, gli occhi”.