” Uil Scuola, sullo stralcio dell’articolo sulla scuola del Decreto, chiederà alle forze politiche, impegnate dal 6 all’8 settembre, di convertire o cancellare una norma intellettualmente misera ed economicamente risibile e ridicola. Il Decreto, nel suo insieme, è un provvedimento che contiene misure immediate, tese a superare la crisi che ha colpito imprese, lavoratori e famiglie”.
Lo ha spiegato il Segretario generale Uil Scuola Giuseppe D’Aprile, in un’intervista rilasciata all’Ansa, che riportiamo.
Secondo D’Aprile:
” Per la scuola salterebbe il concetto di comunità educante, posto a base dell’ultimo rinnovo del contratto scuola, e si introdurrebbe, invece, il principio della differenziazione e della competizione tra docenti”.
E sulla figura del docente esperto la Uil sottolinea:
” Il docente esperto rimarrà un traguardo irraggiungibile per quanti andranno in pensione nell’a.s.2031/32 e in tutti gli anni precedenti. Insegnanti che, per assurdo, risultano essere proprio i più esperti per l’esperienza accumulata negli anni. L’insegnante dovrà restare nella stessa scuola per almeno il triennio successivo al conseguimento della qualifica di esperto”.
Si tratta, ha spiegato il Segretario:
Di un lungo percorso di formazione individuale, come dichiarato dal Ministro Bianchi, incentrato sul digitale, per potenziare le conoscenze di base e pedagogiche e sviluppare competenze sempre più necessarie nella vita delle scuole, che nulla ha a che fare con quanto sta accadendo a scuola. Nessun corso che insegni a insegnare aiuterà a preparare una buona lezione e la tecnologia, nella scuola, deve rappresentare non un fine ma un mezzo che, affiancandosi alla didattica tradizionale, contribuisca a stimolare spirito critico e non nozionistico.
E infine D’Aprile ricorda:
” Che spetterà comunque alla contrattazione l’ultima parola, in quanto la legge è sempre derogabile dal contratto collettivo nelle materie espressamente demandate e, quella della formazione del personale, lo è a pieno titolo”.