” Per gli insegnanti la risposta alla congiuntura economica non può essere la stagnazione degli stipendi. Così si accelera, non si inverte, il processo di recessione”.
Così il Segretario generale Uil Scuola interviene sul Contratto:
” I benefici della riduzione della differenza tra lo stipendio lordo e quello netto, ovvero il cuneo fiscale, – chiarisce D’Aprile – è un obiettivo che va perseguito con fermezza e che riguarda tutto il mondo del lavoro dipendente. Sommarlo alle risorse del rinnovo del contratto del comparto istruzione e ricerca è scorretto politicamente e tecnicamente”.
Quello della scuola è l’ultimo dei comparti pubblici a non aver ancora rinnovato il contratto di lavoro, scaduto nel dicembre scorso.
Per il Segretario :
” Le risorse attualmente disponibili sono e rimangono esigue. Per questo il 300 milioni di euro, ancora sottoposti al vincolo specifico, dovranno essere utilizzati per incrementare le somme che serviranno per un rinnovo contrattuale dignitoso”.
Tutto questo mentre la congiuntura economica non aiuta. Con l’inflazione si avvia verso il 10 per cento.
” Ma la risposta dell’aumento del costo della vita – conclude D’Aprile – non può essere la stagnazione degli stipendi, che non reggono il passo con il trend dei rincari. In questo modo si accelera, non si inverte, il processo di recessione già in atto. La scuola può e deve essere soggetto cui destinare nuove risorse, stabili e strutturali nel tempo, fuori dagli attuali vincoli di bilancio”.