Ancora bufera sul Concorso straordinario della Scuola. La pandemia continua a far danni ma il Tar del Lazio dà ragione ai malati Covid.
In contrasto con quanto affermato dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che aveva più volte negato le prove suppletive del Concorso straordinario, il Tar del Lazio, con la sentenza del 20 novembre scorso, si schiera a favore dei concorsisti.
La storia
Una precaria campana, che doveva svolgere la prova lo scorso 29 ottobre, si è ammalata ed è poi risultata positiva al Covid-19 con obbligo di quarantena. Impossibilitata dunque a svolgere la prova, la candidata si è rivolta al Tar, tramite l’ufficio legale della Uil, e ha vinto il ricorso: la prova si deve fare.
Per il segretario generale Uil Scuola Pino Turi:
“La sentenza ottenuta suona come un de profundis di un concorso nato male e finito peggio”.
Un parere confortato anche dal legale che ha patrocinato il ricorso per il sindacato Guido Marone che sottolinea come : “ La decisione del Tar Lazio produce due effetti rilevanti: innanzitutto dovranno essere previste prove suppletive per tutti quei docenti che non possono sostenere le prove perché in isolamento fiduciario o positivi al Covid. In secondo luogo – conclude Marone – il Ministero dovrà necessariamente rivedere l’organizzazione dell’intero concorso considerato che in ogni sessione di prove vi saranno candidati impossibilitati a parteciparvi, rischiando di far diventare le prove concorsuali infinite”.