Riportiamo, in questo articolo, stralci dell’intervista di Gianna Fregonara, che il neo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha rilasciato poche ore fa al Corriere della Sera.
Sull’ipotesi di allungare l’anno il Ministro spiega che ne parlerà con le Regioni mentre sulla Maturità l’ordinanza è pronta: si inizia a metà giugno e non ci saranno prove scritte, proprio come lo scorso anno.
“ I maturandi sono ragazzi e ragazze alla fine del loro percorso scolastico di cinque anni: dovranno preparare un elaborato ampio, personalizzato, sulle materie di indirizzo concordandolo con il consiglio di classe. Lo discuteranno con la commissione, composta dai loro insegnanti. Da qui comincerà l’orale che si svilupperà poi anche sulle altre discipline. Consentiremo loro di esprimere quanto hanno maturato e compreso nel corso degli anni anche con una visione critica”.
“E’ grato il neo ministro al Presidente Draghi per l’importanza che ha dato alla scuola.
“Purtroppo la pandemia ha esasperato problemi di diseguaglianza che erano già gravi. Ha mostrato come nel nostro Paese ci siano situazioni molto differenti. E io voglio ripartire dal Sud che è la zona più in difficoltà perché per rilanciare il sistema si comincia da chi ha più problemi, da chi è più debole……La prima cosa da fare è vaccinare tutti gli insegnanti e il personale, anche i più grandi di età. Solo se loro saranno in sicurezza le scuole saranno sicure anche per i ragazzi e le famiglie”.
Infine, sul rientro in classe il primo settembre Bianchi risponde:
“Anche di questo discuterò con le regioni, io del resto sono stato assessore dell’Emilia per 10 anni e so quali sono i problemi. Da ministro voglio però che la macchina scolastica sia pronta per l’inizio delle lezioni, qualunque decisione prenderemo». …… sogno per i ragazzi un percorso scolastico che parte dai tre anni e arriva fino alla fine della laurea triennale, perché solo così colmeremo il gap per i giovani del nostro Paese”.
L’intervista integrale sul Corriere della Sera