Nuovi Giudizi alla primaria: Cambiare la Facciata, Ignorando le Vere Priorità

Il Ministero dell’Istruzione introduce una scala di valutazione aggiornata per le scuole primarie, passando da “Ottimo” a “Non sufficiente”.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato l’ordinanza che ridefinisce la valutazione degli apprendimenti nella scuola primaria e del comportamento nella scuola secondaria di primo grado. 

Nuova Scala di Giudizi Sintetici

La principale novità riguarda l’introduzione di giudizi sintetici per valutare le discipline di studio, inclusa l’educazione civica. Questi giudizi sostituiscono i precedenti descrittivi e sono articolati in una scala decrescente:

  • Ottimo
  • Distinto
  • Buono
  • Discreto
  • Sufficiente
  • Non sufficiente

Criteri di Valutazione

Secondo l’ordinanza, i giudizi sintetici si basano su diverse aree di competenza, tra cui:

  • Padronanza e utilizzo dei contenuti disciplinari, abilità e competenze acquisite.
  • Uso del linguaggio specifico della disciplina.
  • Autonomia e continuità nello svolgimento delle attività, considerando il grado di difficoltà.
  • Capacità di espressione e rielaborazione personale.

Esempi di Documenti di Valutazione

Il Ministero ha fornito esempi di documenti di valutazione che le scuole possono adottare, con la possibilità di integrare i giudizi sintetici con i principali obiettivi di apprendimento disciplinari, per garantire una maggiore trasparenza nella comunicazione con le famiglie.

Attenzione alla Coerenza Valutativa

Dato che queste modifiche vengono introdotte a metà dell’anno scolastico, il Ministero raccomanda alle scuole di assicurare coerenza tra le nuove valutazioni e quelle già effettuate, prestando particolare attenzione alle modalità e ai tempi di comunicazione con le famiglie.

Una Riforma Meno Urgente tra Molte Emergenze

Il provvedimento appare come un intervento di facciata rispetto alle reali necessità del sistema scolastico. La scuola italiana soffre di problemi ben più gravi, come:

  • Carenza di insegnanti e precariato cronico.
  • Classi sovraffollate, con un rapporto studenti/docenti insostenibile.
  • Infrastrutture obsolete e spesso inadatte a garantire la sicurezza.
  • Disparità territoriali nell’accesso a un’istruzione di qualità.

Con queste criticità irrisolte, dedicare energie e risorse a una riforma che non incide concretamente sulla qualità dell’apprendimento sembra fuori luogo.

La UIL SCUOLA RUA aveva già evidenziato soprattutto due criticità dei nuovi giudici:

– I‘aggravio, senza alcun riconoscimento, del lavoro culturale e didattico nonché burocratico-amministrativo a cui i docenti sono sottoposti ormai in maniera continua da norme che si susseguono a distanza di pochi anni e, nel caso di questo provvedimento, che si applicano ad anno scolastico ormai iniziato;

– la carenza, a livello politico, di una discussione approfondita e seria sul tema della valutazione e con i giusti tempi, soprattutto per una fascia d’età molto delicata come quella degli alunni della scuola primaria e di I grado.

Continuiamo a ritenere che anche con questi provvedimenti si stia perdendo di vista l’obiettivo principale della scuola statale che è, invece quello di stimolare interessi, curiosità, amore per la materia per formare menti libere e capaci di pensare in modo critico, al di là della valutazione.