“Gli studenti sono scesi in piazza per reclamare il rientro a scuola e si sta togliendo loro il diritto allo studio. La DAD ha esasperato gli studenti accentuando un alto numero di abbandono scolastico, e il futuro del nostro Paese è compromesso perché potremmo consegnare tanti nostri giovani alla malavita se non li si fa rientrare presto a scuola”.
Non usa giri di parole il segretario regionale Uil Scuola Lombardia Carlo Giuffrè che sottolinea come bisogna alzare il livello di protezione, specie in certe regioni, se si guardano con attenzione i dati epidemiologici.
Parla di Dad, Did, sostegno, Mes e piano vaccini Giuffrè, che ricorda come i mesi estivi avrebbero dovuto servire per potenziare la sanità e per aumentare la sicurezza del personale scolastico.
“Per quanto riguarda i soldi del Mes – spiega il segretario Uil Lombardia – vanno usati per i presidi sanitari. Inoltre, in questa fase di avvio di campagna di vaccinazioni bisogna pensare al personale scolastico. Nel documento nazionale è riportato che ci sono voluti mesi per capire che gli interventi devono essere molteplici e diversificati per aree geografiche. Serve dunque un ripensamento generale”.
Come ad esempio, riaprire le scuole chiuse o trovare spazi nuovi e all’aperto dialogando con il territorio e la cittadinanza.
“Inoltre per quanto riguarda il sostegno – conclude Giuffrè – occorre puntare ad avere una possibile apertura ai corsi di specializzazione adeguata ai docenti da reclutare, altrimenti verranno recuperati gli ultimi delle graduatorie senza titolo né esperienza. Invece per quanto riguarda il vincolo quinquennale, occorre un accordo ampio che metta insieme i sindacati per interrompere la serie di incursioni legislative sulle materie contrattuali. Per l’introduzione della DDI deve esserci una legge istitutiva, con una analisi più ampia delle valutazioni che insegnanti, pedagogisti e ricercatori stanno mettendo a punto sulla base dell’esperienza maturata. Infine è necessario formare tutto il personale della scuola pensando ad un piano per una formazione nazionale pluriennale per docenti e ATA. La scuola deve avere la priorità alla pari della sanità; ognuno faccia la sua parte”.