Doveva essere un progetto musicale apolitico: “ Faccetta nera” e “Bella Ciao” per par condicio le canzoni da insegnare nel progetto musicale di una classe delle elementari della scuola Bissolati di Cremona. Cosa avrà di apolitico o di storico, poi, una canzone dell’epoca fascista che glorificava l’invasione da parte dell’Italia dell’Abissinia.
Una canzone che a ben vedere non piacque neppure al Duce, eppure rappresenta un inno al fascismo.
Di sicuro, una canzone poco consona oggi nelle scuole, dove bullismo e violenza già esplodono oltre ogni ragionevole comprensione. Una canzone, che ha fatto insorgere genitori che hanno, a ragione, protestato contro il progetto della scuola.
Che è corsa subito ai ripari. Tanto è che la dirigente della scuola Daniela Marzani si è dichiarata “all’oscuro dell’iniziativa”.
” Non si tratta di un progetto ufficiale – ha chiosato la Preside -perchè non è inserito nel piano dell’offerta formativa altrimenti ne sarei a conoscenza. Se l’iniziativa è stata proposta durante l’interclasse, non è comunque stata approvata e quindi a me non è arrivata alcuna comunicazione o proposta”.
Insomma della serie non ne so nulla.
Oltre alle famiglie dei ragazzi si sono ribellati, alle note fasciste, anche alcune persone originarie dell’Africa e residenti a Cremona, che tacciano la canzone come sessista e razzista.
Al momento non si segnalano altrettante proteste per “Bella Ciao“, forse perché considerata un canto partigiano, ma l’attenzione comunque resta alta e non sappiamo al momento ( come riporta il Giorno) se ci sarà l’intervento del provveditore agli studi della Provincia, Filomena Bianco.