“La memoria di questi mesi difficili non va perduta. I nostri insegnanti non hanno mai ceduto, non hanno mollato mai.
Ora è il Governo che deve tenerli nella considerazione che meritano. Servono risposte politiche, più che amministrative, adeguate”.
Con queste parole il segretario generale Uil Scuola Pino Turi elogia i docenti italiani che hanno lavorato alacremente nonostante i mesi difficili della pandemia ma chiede risposte certe al Governo.
“Non è aumentando la burocrazia nella scuola che si garantisce un buon lavoro agli insegnanti “ Continua Turi che tuona: “ Pensare in questo modo significa tornare al modello della Legge 107, dove la scuola era pensata come una brutta copia di un ufficio pubblico che eroga servizi a domanda individualizzata. Ora anche on line. A cosa pensiamo? Ad una sorta di New Amazon formativo? La lezione del Coronavirus non è servita a nulla se ognuno resta sulle stesse posizioni, mentre si dovrebbe riflettere sul futuro e avviare una trasformazione culturale”.
Menti aperte e orizzonti nuovi auspica la Uil che chiede di dare valore agli insegnanti anche attraverso un’adeguata retribuzione.
“ Nelle nostre scuole – conclude Turi – lavorano docenti bravi e motivati, vanno ben pagati per fare il loro mestiere. La memoria di questi mesi difficili non deve andare perduta”.