Si è svolto martedì scorso l’incontro, tra i Sindacati della Scuola e il Capo dei Gabinetto Recinto, sull’accesso alla professione dell’insegnamento.
Subito chiara la posizione della Uil sui concorsi.
Il Ministero ha proposto l’assunzione dei docenti con almeno 3 anni di servizio e prevede: un concorso riservato con prova di accesso, le cui modalità dovranno essere verificate per chi è in possesso dei 24 CFU e di almeno 3 anni di servizio.
Un primo concorso potrebbe svolgersi già nei mesi di marzo e aprile 2023 ed un successivo ne 2024. A quest’ultimo potranno partecipare quelli che abbiano conseguito almeno 30 CFU dei 60 previsti con il nuovo percorso previsto dal DL 36/22 (il DL prevede un percorso universitario e accademico di formazione iniziale e abilitazione dei docenti di posto comune, compresi gli insegnanti tecnico-pratici, delle scuole secondarie di I e II grado durante il quale bisogna acquisire 60 CFU).
Per quanto riguarda il Sostegno: l’idea è quella di riproporre un percorso che ormai è in vigore da due anni. Ovvero l’assunzione, con contratto a tempo determinato, finalizzato al ruolo dei docenti già in possesso della specializzazione sul sostegno e di chi conseguirà il titolo entro il 30/6/23. Dopo l’anno di formazione e prova seguirà l’assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Per Uil Scuola però :
” E’ necessario prendere atto del fatto che finora ha governato una politica totalmente fallimentare in tema di accesso alla professione docente”.
E’ quanto dicono i numeri:
· nell’a.s. 2021/22 erano poco più di 112.000 i posti autorizzati per le immissioni in ruolo e sono stati circa 45.000 i contratti a tempo indeterminato;
· nell’a.s. in corso sono state 44.000 le assunzioni a tempo indeterminato a fronte di 94.000 posti autorizzati.
” Eppure i docenti – dice la Uil – ci sono: Basti considerare che i supplenti che dal 1° settembre garantiscono il funzionamento delle scuole sono circa 250.000, sia su posto comune che sul sostegno”.
Due sono le proposte avanzate dalla Uil all’incontro di martedì:
La prima prevede l’eliminazione del numero chiuso delle università per l’ingresso ai corsi di specializzazione per le attività di sostegno. E la seconda, la trasformazione dell’organico di fatto in quello di diritto.
Secondo l’analisi del Sindacato, inoltre, il costo per la stabilizzazione dei 250.000 precari ammonterebbe a poco più di 180.000.000 di euro all’anno; 715,20 euro per ogni precario.
Dal punto di vista tecnico, Uil Scuola ha proposto, al posto di inutili procedure farraginose, altre due due soluzioni immediate:
· rendere strutturale il reclutamento dei docenti abilitati o specializzati sul sostegno già presenti nelle GPS;
· prevedere una fase transitoria per i docenti con almeno 3 anni di servizio con contratti pluriennali ai docenti non abilitati nel corso dei quali prevedere un percorso di abilitazione e successiva immissione in ruolo.
“L’attenzione al precariato va rivolta soprattutto alle migliaia di precari in possesso non solo di 3, ma di 5,8 e 10 anni di incarico annuale indistintamente se presenti nella 1 o nella 2 fascia delle Gps. L’obiettivo deve essere quello di non disperdere l’esperienza e di valorizzarne il merito maturato sul campo”.
Questo l’obiettivo finale della Federazione UIL Scuola Rua per garantire non solo stabilità ma anche continuità a tutto il personale didattico.