Sono le parole del Segretario generale di Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile, rilasciate all’Ansa sulla figura del tutor a scuola, annunciata dal ministro Valditara.
” In un momento delicato, nel quale si sta discutendo all’Aran, la parte normativa del contratto, e in Parlamento si mettono a punto gli emendamenti al Milleproroghe, compresi quelli sui vincoli alla mobilità del personale, – aggiunge D’Aprile – sarebbe opportuno e utile prima chiudere le partite in atto e valorizzare quello che già abbiamo: offrire garanzie di stabilità al personale precario, sciogliere i vincoli professionali e territoriali e costruire percorsi professionali aderenti alle diverse figure della comunità scolastica”.
Ma come si diventa tutor, chi lo decide, con quali compiti, quali criteri, e con quale retribuzione?
E quanti sono gli alunni che è giusto avere in una classe?
Domande a cui D’Aprile risponde sottolineando che si tratta: ” Di un progetto troppo complesso e sperimentale”.
” Passare da 30 a 10 alunni è impossibile – sottolinea D’Aprile – perchè invece non potare le classi ad avere 18/20 alunni? Capisco che un istituto che ci costa 18 milioni di euro l’anno e ci è costato quasi 7 milioni di euro durante la pandemia debba trovare una mission alla quale adempiere, tuttavia ritengo che dialogare con le persone che frequentano le scuole tutti i giorni e anche quelle disagiate potrebbe essere la soluzione ideale”.