Rinnovo del contratto ATA: per Uil Scuola tanti i punti oscuri

Si è tenuto, nella giornata di ieri, l’incontro con l’ARAN per il rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro per il triennio 2019-2021: nello specifico si è trattato del secondo incontro sull’Ordinamento del personale ATA.

La bozza di accordo proposta ha rilevato forti criticità soprattutto sui seguenti aspetti:  

  • Apertura dell’accesso dall’esterno per ogni area;
  • Limitazione e controllo delle progressioni economiche all’interno delle aree con applicazione di penalità nel caso di dipendenti destinatari di sanzioni disciplinari;
  • Sistematizzazione degli incarichi al personale per affrontare le nuove e diverse esigenze organizzative;
  • Rivisitazione sommaria delle declaratorie di area e del mansionario dei diversi profili professionali.

In sintesi, la proposta ha riguardato unicamente l’introduzione di misure tese ad efficientare i servizi senza aver riguardo ai corrispettivi. Per di più le macro problematiche rappresentate in occasione dei precedenti incontri (assistenti amministrativi facenti funzione, assistenti tecnici in servizio presso i gradi di scuole inferiori, ripristino della mobilità verticale), sono state sistematicamente disattese. 

 Uil Scuola ha ribadito la propria posizione in ordine alla carenza delle risorse economiche.

Nello specifico ha precisato che:

” Con quelle esistenti (9.79€ per l’ordinamento professionale e 3.91 € pro-capite per il salario accessorio), è fuorviante parlare di riordino professionale. In tale ottica, diventa necessario individuare nuove risorse finanziarie anche attraverso il reperimento di economie di spesa. Inoltre, ha evidenziato il gap tra le risorse disponibili per il rinnovo contrattuale per i docenti (€ 123) e quelle per il personale ATA (€ 89), che va colmato con un intervento perequativo per annullarne le differenze”. 

Dunque per Uil Scuola, il rinnovo va chiuso con immediatezza e senza ulteriori esitazioni.

La Uil ha poi definito alcuni aspetti “preoccupanti”, che rischiano di minare l’integrità della Comunità Educante, poiché introducono misure divisive.

” L’accesso dall’esterno per accedere alle posizioni del personale ATA (cfr. art.2 – n.4), è suscettibile di scardinare il sistema di mobilità interna vigente (graduatoria 24 mesi) che ha assicurato un efficiente organizzazione della fase del “reclutamento” interno, garantendo buoni livelli di professionalità incentrati sul vissuto scolastico”.

La proliferazione sistematica degli incarichi per affrontare le nuove esigenze della scuola, va nella stessa direzione. Incarichi a tempo senza alcun contenuto giuridico (una sorta di usa e getta), scaricando i costi sulla contrattazione di istituto. Questa è la miope rappresentazione di un ulteriore sfruttamento del personale senza riconoscimenti”.

 Uil Scuola, dopo aver valutato la proposta come priva di elementi di innovazione in grado di modernizzare l’ambito, ha ribadito, ancora una volta, come i contratti di lavoro devono migliorare le condizione di vita dei lavoratori, non omologarli alla legge. 

In tale ottica, ha specificato come, attraverso il ripristino della mobilità verticale tra le aree,  si debba affrontare e risolvere la problematica, ormai annosa, degli assistenti amministrativi facenti funzione. Nel corso del corrente anno scolastico riguarderà il 25% dei posti di  DSGA a cui, paradossalmente, sono stati addossati nuovi adempimenti professionali connessi all’utilizzo delle ingenti risorse del PNRR. A questo si aggiunge la esternalizzazione di compiti propri dell’Amministrazione scolastica (formulazione delle graduatorie GPS, personale comandato presso l’Amministrazione scolastica centrale e periferica).

Analoga attenzione è stata rivolta all’assurda condizione che vivono gli assistenti tecnici (i 1000) in servizio nei gradi inferiori, a cui vengono richieste prestazioni non contrattualizzate e prive di ogni minima copertura: assicurativa, economica (trasferimenti) e professionale (accesso la fondo MOF).

Da ultimo, Uil Scuola ha contestato le declaratorie di area e quella di definizione dei profili apparse: datate e impermeabili ai cambiamenti intervenuti dal 2006 ad oggi. Dopo averne chiesto una ridefinizione puntuale e analitica, ha evidenziato quella relativa ai collaboratori scolastici, la cui formulazione attuale è imprecisa e confusa. Nello specifico, riguardo all’assistenza agli alunni disabili, va specificato che:

” Quella assicurabile dei collaboratori scolastici è di tipo generico, giammai specialistica. Questa va assicurata, anche per rispettare la già difficile condizione dei disabili, da personale specializzato (OSS)”.

Su tutte le problematiche trattate, come da tradizione, la Uil Scuola si è riservata di inviare una memoria completa e specifica delle diverse problematiche trattate, con un ampia proposizione”.