Furono migliaia le vittime gettate, spesso ancora vive, nelle foibe, le spaccature del Carso usate come discariche, dalle milizie Jugoslave alla fine della Seconda guerra mondiale. Una delle pagine più tristi della storia del nostro paese. Istriani, triestini, italiani ma anche slavi, fascisti e antifascisti, colpevoli di opporsi all’espansionismo comunista dal Maresciallo Tito.
Per non dimenticare, dal 2005, l’Italia celebra, il 10 febbraio, il Giorno del Ricordo. Perché quelle vite, spezzate con ferocia all’indomani della guerra, meritino di essere ricordate, sempre.
“Ai miei tempi – ha sottolineato il sottosegretario di Stato all’Istruzione Rossano Sasso – a scuola non si studiava la tragedia delle Foibe, sembrava quasi fosse una faziosa ricostruzione fascista. Per fortuna anni dopo con la legge 92 del 2004 si è posto riparo ad una ingiustizia storica, civile e culturale. E la Repubblica riconosce il 10 febbraio quale Giorno del ricordo, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
E l’invito del Sottosegretario è proprio quello di parlarne nelle scuole il più possibile, per non dimentcare.
E proprio alle scuole italiane e ai suoi studenti si è rivolto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che oggi alle ore 16, a Palazzo Madama, premierà i ragazzi vincitori del concorso nazionale “10 febbraio”. Che quest’anno è dedicato al tema dell’Esodo istriano, fiumano, dalmata alla luce dei Diritti Umani. La cerimonia sarà trasmessa in diretta su rai 2.
Ricordiamo anche che alle ore 12, al Civico Cimitero di Cremona, alla presenza delle autorità civili e militari e dei rappresentanti del Comitato di Cremona dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, sarà deposta una corona d’alloro al monumento ai caduti Giuliano-Dalmati di tutte le guerre.