Nodo trasferimenti nella scuola, per Turi va cambiato



Il Segretario generale Uil Scuola Pino Turi svela il gioco delle tre carte che si sta facendo a scuola, dove i posti prima ci sono poi sembrano sparire per poi riapparire di nuovo.

Le regole del gioco sono queste  – spiega Turi – . Per  trasferirsi i docenti debbono fare domanda. Le regole sono definite da un contratto integrativo, ora scaduto. La praticabilità dello spostamento dipende anche dai posti liberi, o che si liberano per effetto degli spostamenti”.

Potenzialmente, per l’anno scolastico 2022/2023 possono presentare domanda centomila docenti. Lo scorso anno gli insegnanti che hanno fatto domanda sono stati 80 mila e i trasferimenti accettati 50mila. Dunque per l’anno prossimo la possibilità sarà per 50mila docenti in più, poco più del doppio.

Ma quanti posti saranno realmente disponibili? – si domanda il Segretario della Uil – . E’ qui che il nuovo contratto sulla mobilità (all’art. 8) nasconde la beffa. Vi spiego perché. Il Decreto Sostegni bis ha previsto che entro il 31 dicembre scorso bisognava bandire un nuovo concorso straordinario. Tutti i posti rimasti liberi (vacanti) e disponibili dopo le immissioni in ruolo nell’anno scolastico in corso erano accantonati per dare posto ai vincitori di questo concorso ed anche sottratti ai trasferimenti. Ma il concorso non è stato bandito. I posti sono comunque accantonati e  restano indisponibili per la prossima mobilità”.

In pratica, dopo le immissioni in ruolo di questa fine estate sono rimasti circa  20mia posti liberi utili per trasferirsi. Ma inserendo nel contratto sulla mobilità che si sta negoziando ora, per il prossimo anno, quanto previsto dal Sostegni bis, anche quei posti  sono stati cancellati.

Dunque – conclude Turi – si tratta di un contratto – non contratto che non possiamo certo firmare”.