I Sindacati della Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams, in stato di agitazione contro la manovra sul Bilancio coerentemente con la mobilitazione indetta qualche giorno fa, hanno rinunciato all’incontro, previsto ieri ma spostato a questa mattina, col ministro per l’Istruzione Patrizio Bianchi.
La dichiarazione dello stato di agitazione ha interrotto le normali relazioni sindacali.
“Ci aspettavamo una diversa sede di discussione e confronto – dichiarano Sinopoli, Turi, Serafini e Di Meglio – magari dopo una valutazione politica che coinvolgesse l’intero Governo per cercare di comporre la vertenza in atto dando possibili risposte alle problematiche che abbiamo sollevato”.
Secondo i Sindacati, il testo della legge di Bilancio non contiene le risorse necessarie per il rinnovo del contratto. I temi caldi restano quindi: le scarse risorse a favore dei docenti, la mobilità del personale, l’organico Covid utilizzato come emergenza in pandemia e prorogato, tra l’altro, per gli insegnanti ma non per il resto del personale.
” E’ su questo – dicono i Sindacati – che vorremmo confrontarci col Ministro. La legge di Bilancio l’abbiamo letta bene, la scuola è completamente marginalizzata e bisogna rimediare. Ci aspettiamo che il ministro intervenga affinché il Governo assuma come centrali i temi che preoccupano il personale della scuola. Non è con gli annunci in divenire del Pnrr che si promuove e si investe sulla scuola, servono le risorse in Finanziaria”.
Prendersi cura di chi lavora per la scuola è il diktat che arriva dai Sindacati.
“Nei mesi scorsi – concludono – è stato firmato un Patto per la Scuola che è rimasto però inattuato. Ci aspettiamo un deciso cambio di rotta, altrimenti la risposta non potrà che essere la mobilitazione generale della categoria”.