Segnaliamo l’ intervista di Paolo Riggio al presidente IRASE Mariolina Ciarnella sul Pnrr e la scuola, di cui riportiamo alcuni stralci e il link per la versione integrale.
La Ciarnella spiega come ha analizzato il Pnrr e pone l’accento sulla didattica e l’insegnamento.
“…..Ho iniziato ad analizzare il documento attraverso l’analisi delle parole, perché la conoscenza lessicale è importante per capire, in profondità, quanto si legge. La prima riflessione riguarda la pretesa di dover dettare la linea della riforma della didattica e della metodologia d’insegnamento. Il tutto, avviene attraverso un documento concepito per indirizzare in modo razionale straordinari capitoli di spesa e non solo…..”.
La scuola, sottolinea Paolo Riggio, viene definita come “il luogo dove si costruiscono le competenze e si acquisiscono le abilità, presupposti per diventare cittadini preparati e partecipi”. Ma la Ciarnella non concorda in quanto la “…Scuola intesa dal Pnrr non è quella pensata dalla nostra Costituzione”.
Si legge ancora nell’intervista
“…..Vengono utilizzati termini come “competenze” e “abilità”, che sono il “saper agito”. Si tratta, cioè, di performance e quindi l’intento è chiaro, l’obiettivo è quello di formare giovani solo operativi…..”.
E sul divario territoriale, il Presidente ricorda come “Le risorse destinate alle aree critiche siano decisamente modeste”. Inoltre sulla scuola vista come soggetto deputato a guidare la transizione tecnologica e la sostenibilità ambientale, il presidente sottolinea come “La scuola non possa avere tutta la responsabilità della transizione”.
E sulla riforma degli ITS….
“E’ interessante quanto si legge sull’inserimento nelle realtà produttive per i percorsi tecnici e professionali, – spiega Mariolina Ciarnella – però è anche vero che in questi contesti, puntare solo all’«istruzione terziaria professionalizzante» e sulla «presenza attiva nel tessuto imprenditoriale» sacrificando i contenuti di più ampio contenuto culturale significa impedire agli stessi di poter sperare, proprio attraverso la scuola, di accedere a un futuro professionale e intellettuale diverso e più gratificante. Infine, affidare alle imprese la presidenza degli ITS e la governance relativa, con soldi pubblici, appare più un regalo a Confindustria che una buona operazione culturale di livello strategico e strutturale. La transizione ecologica costerà e difficilmente il settore privato vorrà ammettere transizioni che abbiano ricadute sui costi delle imprese”.
Il Pnrr intacca la funzione del docente perché si parla di un progetto di trasformazione del percorso triennale universitario che tende ad annullare la caratterizzazione dell’indirizzo scelto.
“…. In pratica, i primi tre anni di Università sarebbero una sorta di grande Liceo, dove recuperare gli elementi di cultura generale persi con la riforma delle scuole secondarie di II grado”.
Una scuola di Alta Formazione? “Lo ritengo un attacco ai contenuti dell’articolo 33 della Costituzione…”.
Infine la Ciarnella sottolinea come il Pnrr dovrebbe essere frutto di una collaborazione tra famiglie, educatori e territorio
“ …. Che devono contribuire a concertare il progetto culturale ed educativo della scuola rendendosi disponibili a collaborare con dirigenti e insegnanti per far sì che il mondo entri nella Scuola e la Scuola vada nel mondo”.