Con queste parole il Segretario generale Uil Scuola Pino Turi pone l’accento su un problema che a questo punto per la Uil non è più tecnico ma politico. La mobilitazione del 26 giugno, che ha dato esiti positivi sui licenziamenti, non ha ancora le risposte per la scuola a cui servono analoghe risposte politiche.
Valutazione iniziale per titoli e servizio (36 mesi), formazione in itinere e esame finale fanno parte per la Uil di un percorso che consente di poter immettere in ruolo decine di migliaia di precari, anche sul sostegno.
“Al ministro – spiega Turi – abbiamo chiesto un confronto, ora attendiamo risposte. Una situazione come l’attuale dove un insegnante su quattro è precario, non è più tollerabile“.
E sulla fine del blocco dei licenziamenti il Segretario Uil Scuola purtroppo non ha dubbi:
Da domani ci sarà un licenziamento di massa, i primi 100 mila sui 250 mila tra docenti ed ATA: numeri impressionanti di persone che, come ogni anno, tra giugno e settembre, saranno rimandate a casa per essere riassunte, con calma, tra settembre e dicembre.”.
E Turi ricorda come :
“Lo scorso anno, sull’altare del merito, sono state sacrificate 33 mila cattedre destinate ai precari, rimaste purtroppo vuote. Va ridata alla scuola la funzione essenziale che le appartiene di diritto”.