“Finalmente si cambia verso. Al Ministro dell’Istruzione chiediamo risposte certe e impegni per il futuro. Siamo certi che la scuola può aiutare a superare le distanze sociali, geografiche. Se confrontiamo le scuole italiane con quelle degli altri Paesi emerge che non siamo riusciti a raggiungere neanche uno degli obiettivi che il precedente Governo si era posto: non ci sono strutture in più né classi con meno ragazzi e non sono stati risolti i problemi dei docenti e dei precari.
Noi siamo per riaprire le scuole dal primo settembre, affrontando subito le questioni aperte. Siamo pronti a stabilire un percorso che rilanci la scuola e la formazione”.
Queste le parole dei Segretari Uil e Uil Scuola Pier Paolo Bombardieri e Pino Turi, a margine dell’incontro che si è svolto ieri, tra il ministro per l’Istruzione Bianchi e le Confederazioni Sindacali, per proporre un patto sull’istruzione con l’obiettivo di mettere al centro del dibattito i temi della scuola. I Sindacati danno atto al Ministro del dialogo aperto con loro ma servono comunque tempi rapidi per scuola e precari perché siamo già in ritardo.
A parere della Uil non sono più tollerabili le disuguaglianze che registriamo nel nostro paese, tra dispersione scolastica ed abbandoni, così come non si può accettare di essere fanalino di coda in termini di laureati e diplomati nell’ambito dei paesi UE.
“Il piano di investimenti legato al PNRR – sottolinea la Uil – deve essere basato su prospettiva e condivisione, a partire dall’emergenza, anche per superare gli effetti attuali delle scelte del precedente Governo. Mettere in sicurezza il sistema significa operare per mettere al loro posto (stabile) tutti i precari già dal primo settembre. Serve una soluzione definitiva di quella che è una vera e propria piaga, perché è precario un quarto di tutto il personale in servizio. Una soluzione evocata anche dal Premier al suo insediamento”.