Aggiornamento al 04/03
Dalla mezzanotte di oggi e fino al 14 marzo tutta la Lombardia passa in zona arancione scuro o rinforzato. Da domani, dunque, chiudono tutte le scuole ad eccezione degli asili nido. Lo prevede la nuova Ordinanza dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
Visti l’andamento della situazione epidemiologica sul territorio e le peculiarità del contesto sociale ed economico e considerato che la situazione epidemiologica presenta le condizioni di un rapido peggioramento con un’incidenza in crescita in tutti i territori della Lombardia, anche in relazione alle classi di età più giovani, è sospesa la didattica in presenza nelle istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, nelle istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado (IeFP), negli Istituti tecnici superiori (ITS) e nei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) nonché nelle scuole dell’infanzia.
Il Covid 19 non sembra arrestare la sua corsa, nonostante i vaccini. Dopo Brescia e i comuni della sua provincia, passano in “arancione rafforzato” alcuni comuni delle province di Cremona (comuni di CREMONA, BORDOLANO, CASTELVERDE, CORTE DE CORTESI CON CIGNONE, CORTE DE’ FRATI, OLMENETA, POZZAGLIO ED UNITI, SPINADESCO, SPINEDA) e Como e, con esse, altri 50 comuni lombardi. A preoccupare sono le varianti, specialmente quella inglese che resta, al momento, la più diffusa.
Per tutti questi comuni ieri sono scattate le ordinanze del governatore Fontana e dureranno una settimana, fino al 10 marzo compreso.
Le ordinanze prevedono il rafforzamento delle misure restrittive e la chiusura di tutte le scuole (infanzia, primarie e secondarie), fatta eccezione per gli asili nido.
Si torna dunque in didattica a distanza e vengono anche prorogate, di un’altra settimana, le misure già adottate per Brescia e i comuni del Bresciano e per il comune di Soncino, in provincia di Cremona ( vedi art del 23 febbraio “Bertolaso siamo di fronte alla terza ondata….ndr).
I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto, con urgenza, un incontro con i ministri Bonetti e Orlando per discutere dei congedi ai genitori, proprio in merito alle situazioni di quarantena e di sospensione delle attività didattiche.
Le misure per i lavoratori dipendenti sono infatti scadute a dicembre, anche se il ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti sottolinea che dovrebbero essere retroattive. Al momento però manca la possibilità di richiedere il congedo per i lavoratori dipendenti con a carico figli minori di 14 anni, misura che è scaduta a dicembre, così per il bonus baby sitter che valeva 600 euro al mese e saliva per alcune categorie come medici e infermieri .
Senza misure certe, dunque, i Sindacati chiedono con forza che:
“ Sia eliminato il requisito della impossibilità di svolgere l’attività lavorativa in modalità agile per il genitore di figli sino a 11 anni e che sia ripristinato il Congedo straordinario Covid per genitori, in caso di quarantena del figlio o della figlia, come inizialmente previsto dal Decreto Cura Italia e attivo sino a dicembre scorso”.
Ordinanza del 4 marzo