“Bisogna riaprire il contratto integrativo sulla mobilità, è questa l’occasione per eliminare il vincolo quinquennale di divieto di spostamento per i docenti. Una misura che, fino a questo momento, ha impedito di coprire i posti disponibili e vacanti nei territori diversi da quello della titolarità e di quelli in cui si è in condizione di essere stabilizzati con le graduatorie esistenti, che altro non sono che concorsi per titoli e servizio”.
Non usa giri di parole la Uil Scuola all’indomani del confronto fra i sindacati e il ministro Bianchi.
“E’ da un mese e mezzo – ricorda la Uil – che i sindacati hanno chiesto un incontro specifico proprio sul problema della mobilità, tuttavia la bozza dell’ordinanza ripropone gli stessi blocchi per i quali già lo scorso anno avevamo chiesto all’ex ministro Azzolina la riapertura del contratto”.
Per la Uil Scuola è urgente:
- rimuovere i due vincoli quinquennali non previsti dall’attuale contratto, quello per i docenti della scuola secondaria vincitori del concorso riservato (FIT) del 2018 le cui graduatorie sono state pubblicate dopo il 31 dicembre 2019, e quello relativo a tutti i docenti neo immessi in ruolo l’1/9/2020. La materia della mobilità delle persone deve restare nell’alveo della contrattazione e non può essere stravolta da atti di legge ostili verso il personale la cui gestione in termini di mobilità è sancita contrattualmente.
- dare risposte concrete ai c.d. docenti ‘ingabbiati’ aprendo un confronto, anche in relazione alle aliquote destinate ai trasferimenti. Anche questo personale merita piena attenzione.
L’ipotesi ministeriale è basata sull’idea di un allungamento dei tempi nelle operazioni di mobilità qualora si andasse a rivedere, con lo strumento contrattuale o in sede politica, la questione del vincolo quinquennale. Una eventualità che al sindacato proprio non va giù.
“Per noi – fanno sapere dalla Uil Scuola – questo è inaccettabile, dal momento che abbiamo posto tali questioni già un anno e mezzo fa. Così come è non è ipotizzabile pensare di poter partire con le domande di mobilità senza avere la certezza se su queste problematiche si intenda o meno intervenire. Restiamo in attesa di una rivalutazione, anche politica, da parte del Ministero”.